Con il “Tremaz al bugl” durante la scorsa campagna elettorale abbiamo voluto rievocare le situazioni di incontro attorno ad uno dei fondamentali luoghi del vivere nei secoli scorsi: il “bugl”. Oltre a dare da bere a tutti gli animali del paese durante l’inverno (uomo compreso), rappresentava anche la “lavatrice del quartiere” ed era una fondamentale risorsa per domare gli incendi in un’epoca in cui erano praticamente assenti le reti acquedottistiche domestiche.
Non solo semplicemente delle fontane quindi ma vere e proprie testimoni di un passato neanche troppo lontano.
La decisione di impiegare in differente modo lo spazio o di sostituirle con altre più “moderne” hanno fatto sì che nel nostro Comune siano ad oggi solamente una dozzina le fontane “sopravissute” agli ultimi decenni.
Almeno una ventina sono state fatte a pezzi per allargare strade ed accessi, posizionare cassonetti o per altre ragioni; necessaria quindi la decisione di cessarne ulteriori eliminazioni ma di provvedere invece ad un sequenziale recupero e valorizzazione delle stesse.
Già l’anno scorso sono stati effettuati dei primi basilari interventi sulle fontane di via Pecè (1924) e di via Le Ponti (1956). Gli attuali lavori coinvolgono oltre a queste due fontane anche quella di via XXV Aprile (1876).
La decisione è quella di completare l’intervento di restauro su queste prime tre fontane e valutarne in seguito l’effettivo risultato a distanza di qualche anno per poi definire gli interventi sulle fontane rimanenti.
Ci scusiamo per i disagi causati dai lavori e la chiusura dettata dalla necessità di evitare infiltrazioni ad abitazioni private vicine. Siamo certi che i risultati ripagheranno appieno le situazioni di disagio venutesi a creare.
Mattia Reman Sosio
Ambiente & Territorio
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